L’EDITORIALE – FAT SHAMING, RUOLI DI GENERE, POLIAMORE: IN QUESTO PAESE SI PARLA SOLO DI CRETINATE (di Matteo Fais)
Il Paese è alla deriva. Chi non lo capisce autonomamente è un cretino – inutile anche cercare di spiegarglielo. A breve, sarà un miracolo se riusciranno a pagare le pensioni. In compenso, ogni tre per due viene tirata fuori la possibilità di una patrimoniale e, persino chi guadagna duemila euro, ormai viene considerato un riccone.
Eppure, malgrado tutto ciò, l’opinione – o l’assenza di opinione? – pubblica insiste e persiste nel parlare di puttanate senza senso. Si scandalizza perché, in una trasmissione pomeridiana, una ballerina inscena uno spettacolino trash in cui mostra un po’ di cosce, facendo finta di fare la spesa. Sui social grandi dibattiti e scontri, insulti, calci e pugni tra le fazioni – le femministe, costola della Sinistra, ovviamente, non perdono occasione per ragliare la loro vomitevole indignazione. Cazzo, sono sicuro che durante il Biennio Rosso, quando i braccianti si ribellarono alla loro condizione di quasi servi della gleba, non ci fu altrettanta partecipazione. Per lo meno, i nostri nonni si incazzavano per cose serie.
Oggigiorno, sembra sempre di prendere parte a una farsa, una specie di film grottesco che dovrebbe far ridere proprio perché i protagonisti affrontano con esagerata serietà delle situazioni del tutto insignificanti. Voglio dire, una persona sana di mente, vedendo il siparietto in questione, se è una donna cambia canale o si limita a dire “caspita, fossi io così bella”, oppure, se è un uomo, pensa “guarda che figone”. Se proprio ci tiene, si trastulla un po’, si fa una sega, sborra e torna a pensare alle cose importanti, tipo che abbiamo un’economia ormai prossima al collasso.
Invece, niente. In un Paese di sinistri democristiani più bacchettoni di quelle vecchie cariatidi dello Scudocrociato, noi ci accapigliamo per due gambe, la farfalla di Belen in prossimità della fica, o in alternativa sulla pubblicità degli assorbenti Nuvenia che mostra del sangue mestruale su quello che le vecchie chiamano “uno straccio da culo”. Mentre tutto intorno a noi va a rotoli, per colpa di una falsa pandemia, e le piazze vengono disertate dagli italiani che dovrebbero insorgere contro la nuova condizione che li ridurrà alla fame, queste sono le uniche questioni su cui ci si scalda.
Io resto basito, basito e disilluso. I miei connazionali sembrano un branco di cretini chiusi in un gigantesco asilo nido, completamente sconnessi dalla realtà che comunque li riguarda e li tocca. Basta vedere i trend topic di ogni giorno. Sui social sento unicamente parlare di violenza sulle donne e fat shaming – ovverosia il problema che la gente avrebbe, in particolare, con le ragazze grasse e per cui proverebbe schifo nel vederle. L’altro giorno ha fatto tanto scalpore, sulla pagina Facebook di “La Repubblica”, un video – un cortometraggio, a dire la verità – in cui una serie di signore di diverse età esprimevano il loro assenso più convinto all’amore in qualsiasi sua forma. Quella che ha suscitato maggiore clamore è stata una nonna abbracciata, in letto, a un ne@ro di circa trent’anni, un manzo d’uomo da far paura. Ma c’era pure quella, sempre tra le lenzuola, con due cuckold, che promuoveva – per lei, ovviamente – il poliamore e la possibilità di passarsi i cazzi tra le mani come il giocoliere fa con i birilli. Mi domando seriamente quanto ancora si debba scendere in basso in Italia per parlare di ciò che veramente conta, senza nulla togliere a ciccioni e vecchie con la passera ancora in fiamme. Non si offenda nessuno, ma io mi preoccuperei per disoccupati e morti sul lavoro, esodati e scuole che cadono a pezzi, lasciando a ognuno la possibilità di succhiare il cetriolo a chi preferisce.
Veramente, di questo passo, tanto vale dare la Presidenza della Repubblica a Rocco Siffredi e usare come inno nazionale la divertentissima John Holmes (una vita per il cinema) di Elio e le Storie Tese. Ma quando vi svegliate, per Dio?
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Da ottobre, è nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.