L’EDITORIALE – EDUCAZIONE SCOLASTICA E ORTOSSIA POLITICA: IL “SINISTRO” BINOMIO (di Davide Cavaliere)

Da tempo, la Sinistra propaganda e sbandiera l’idea che la cultura – per “cultura” intende l’ideologia fabbricata dai suoi intellettuali – e l’istruzione rendano migliori gli uomini. Per questi eredi del marxismo, chi non vota a Sinistra, chi non pensa secondo i canoni del progressismo, lo fa per ignoranza. Votare a Destra significa non conoscere il vero Bene, non essere stati ancora toccati dalla grazia secolare della cultura “di Sinistra”.

La Sinistra interpreta sé stessa come culmine dell’umanità, come avanguardia, come apice della civiltà. Fuori dalle mura della cittadella “rossa”, vivono i conservatori, ovvero degli untermensch da educare e ingentilire attraverso libri, programmi, mostre, teatro itinerante e pubblicità progresso.

L’egemonia cultural-accademica ha proprio questa funzione pedagogica: “incivilire”, cioè allineare le menti ai postulati ideologici della Sinistra (antirazzismo, odio di sé, cosmopolitismo, scientismo, umanitarismo). Lo “Stato educatore” di Mazzini – che tanto affascinò Giovanni Gentile – trova la sua realizzazione in una cornice neomarxista e sessantottina. 

Assumendo la propria superiorità morale e intellettuale, la Sinistra ha realizzato un apparato di vigilanza etica e persuasione ideologica con l’intento di “elevare” l’uomo e realizzare la sua utopia egualitaria. La scuola, oggi, non fornisce più gli strumenti per pensare, ma imbottisce gli studenti di paccottiglia “culturale” politicamente orientata. Sebbene parlino sempre di “istruzione” in termini generali, i progressisti si riferiscono all’unica educazione che sono in grado di concepire, che consiste nella trasmissione della loro ortodossia politica. 

La Sinistra, avendo il controllo del senso comune e il monopolio della definizione della verità, trasforma il suo programma politico in programma scolastico. Essa ha decretato che le nazioni sono “costruzioni sociali” e subito il mondo scolastico si è adeguato. Alla faccia del tanto sbandierato “pluralismo”, non ammette deviazioni dalla dottrina ufficiale né alternative consapevoli alla propria agenda ideologica. Tutte le eterodossie vengono punite con il silenzio, l’oscuramento e, nei casi più gravi, con la censura e la demonizzazione. Le opinioni e le idee dissenzienti sono condannate come prodotte dall’ignoranza dei “fatti”, superficiali, antimoderne, pericolose o figlie di una mente malata. 

Nonostante lo sbandierato ateismo, la Sinistra è impregnata di religiosità sin nel midollo. Quelli che, dopo essere venuti a contatto con la ferrea pedagogia progressista, non si sono conformati alla catechesi corretta, vengono trattati come “dannati” ed “eretici”. Le loro convinzioni sono considerate miasmi pestilenziali e ostacoli alla marcia del Bene. Tale atteggiamento manicheo e messianico è all’origine della brutalità, della persecuzione e del totalitarismo. Dove fallisce il paternalismo, inizia la repressione.

A causa del suo carattere millenaristico e fanatico, la Sinistra contemporanea è una minaccia alla libertà. Una fede che induce milioni di individui a ritenersi “umanamente superiori” ad altri, tedofori di un Bene assoluto che dev’essere realizzato a qualunque costo. Guai ai vinti.

Davide Cavaliere

L’AUTORE

 DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais, del giornale online “Il Detonatore”.