L’EDITORIALE – UN LOCKDOWN SENZA LOCKDOWN – COMPLIMENTI PRESIDENTE, UN PIANO DEGNO DI DIABOLIK (di Matteo Fais)
In un vecchissimo numero di Diabolik, il fumetto creato dalle sorelle Giussani, , l’Ispettore Ginko, l’eterno rivale del criminale, rifletteva sull’abilità di quest’ultimo nel mettere a segno i suoi colpi e riuscire ogni volta a sfuggirgli da sotto il naso. Il pover uomo, ossessionato dall’idea di chiudere dietro le sbarre il più grande ladro della storia, diceva qualcosa come: “Eppure, pensate se una mente simile fosse al servizio del Bene”.
Il Presidente Conte e tutta la sua corte mi ricordano proprio Diabolik. Anche loro sono tutto fuorché dei cretini. Peccato davvero che le loro capacità non siano rivolte alla difesa e alla salvaguardia del popolo, ma a ben altro. Penso, per esempio, a queste nuove misure restrittive – quelle appena introdotte e quelle che presumibilmente arriveranno nel fine settimana.
Anche io, fino a qualche giorno fa, pensavo che la loro strategia fosse, similmente a prima di marzo, di abituarci pian piano all’idea di un nuovo lockdown. Alla luce degli ultimi accadimenti, ritengo che questo potrebbe non verificarsi nella forma che abbiamo già visto. Ciò che temo è che ci sia un lockdown di fatto, ma senza lockdown.
Il punto è semplice: chiudere tutto – ristoranti, pizzerie, negozi, ecc. – comporterebbe casini non da poco. Non ultimo, bisognerebbe pagare la cassa integrazione – cosa che, ancora oggi, in buona parte non è stato fatto. Diciamocelo chiaro e tondo, nessuno Stato può permettersi di abbassare tutte le serrande per dei mesi. Siamo già nella merda. Le attività che hanno chiuso per sempre sono in numero esorbitante e, come tornerà la possibilità di licenziare, i disoccupati cresceranno esponenzialmente.
Conte non si prenderà mai la responsabilità di una scelta simile. Ma, siccome non è scemo, metterà in atto qualcosa di molto più sottile, un vero e proprio piano degno di un incontro in piena notte tra Goebbels e Diabolik.
Tanto per cominciare, verrà introdotto il coprifuoco. Dalle 23 alle 5 di mattina, tutti a casa. Un ristorante che debba rispettare simili orari, praticamente, dovrà chiudere minimo un’ora prima, se non un’ora e mezza prima, per pulizie e quant’altro. Considerato che in Italia i ristoranti iniziano a lavorare tra le 20:30 e le 21, avranno sì e no un’ora-un’ora e mezza per guadagnare tutto ciò che prima dovevano tirare su dalle dalle 20:30 a mezzanotte. Impossibile, questo è chiaro.
Insomma, potrebbe benissimo essere che a molti autonomi non venga imposta la chiusura, ma siano sostanzialmente messi nella condizione di non poter lavorare. Pensateci bene, è una trovata geniale questa, diabolica ma geniale. Peraltro, essendo che il bombardamento contro uscite, passeggiate, assembramenti, si fa più intenso di giorno in giorno, ci sarà sempre meno gente in giro e dunque sempre meno lavoro.
Se la cosa non avesse degli effetti devastanti sull’economia italiana, ci sarebbe quasi da complimentarsi con il Presidente e l’allegra brigata che comanda. Per muoversi così sul filo dell’ambiguità bisogna essere degli equilibristi non da poco. Chiudere senza far chiudere. Lockdown senza lockdown. A quanto pare, lo spirito di queste restrizioni è stata compreso solo da alcuni ristoratori lombardi, a dimostrazione di quanto sia sopraffino il trucco del prestigiatore (https://www.facebook.com/1040040012704952/posts/4589317021110549/?sfnsn=scwspmo). Gli altri italiani, ovviamente, dormono il sogno della ragione, drogati di numeri e intenti unicamente a salvarsi dai mostri notturni che escono fuori nelle ore del coprifuoco. Temo solo per il loro brusco risveglio. Sarà peggio che per quei ricchi del fumetto i quali, tornando a casa, si trovavano sottratto il prezioso diamante dall’astuto Diabolik. Agli italiani non mancherà unicamente un diamante…
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Da ottobre, è nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. .
Condivido in pieno. È la strategia più subdola ed efficace per i loro sporchi giochi.
Articolo condivisibile, complimenti per l’arguzia!