DEDICATO A CHI NON NE PUO’ PIU’ DELLA PAROLA “RESILIENZA” (di Franco Marino)
In questi anni va molto di moda e, intendiamoci, resilienza è una bellissima parola, a patto di non usarla alla dick of dog come ha fatto Conte.
Che, peraltro, non è il primo a farne un uso improprio. È una moda che va avanti da qualche anno.
Cos’è la resilienza? Non ha niente da fare con la resistenza ma indica la capacità di un qualsiasi oggetto di saper assorbire un urto. Una cosa un po’ più complessa. Sicuramente non alla portata della stragrande maggioranza di chi usa questa parola.
Ad ogni modo, se tra i lettori c’è qualcuno che non ne può più di sentire questa parola, sappia che da stasera non è più solo.
Infatti è la parola d’ordine per annoverarsi tra i radical chic odierni.
Il primo a lanciarla fu Massimo Bisotti, il web writer preferito dalle pucciose petalose, quelle che tra una boccuccia a culo di gallina e una posa che vorrebbe essere erotica, si illudono che accompagnandola ad una frase finto poetica, ciò le immunizzi dalle accuse di mignottagine.
A consacrarla è stato Saviano, il vate (con la erre) dell’intelligentia letteraria italiana.
Quando l’avrà pronunciata anche il papa, sarà il momento di chiedere ad Ali Agca se vuole fare il bis.
FRANCO MARINO
Ecco, una bella risata ci voleva proprio e, poi una speranza ci sta pure bene.