Il Detonatore

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LE COLPE DELLA SOCIETÀ MULTICULTURALE (di Davide Cavaliere)

Il professore Samuel Paty viene decapitato da un diciottenne musulmano. In classe ha mostrato le caricature di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo, scatenando le ire delle associazioni musulmane e di quelle “antirazziste”.

Uno studente ceceno, Abdoullakh Abuyezidvich Anzorov, decide di punire questo cane infedele.

La responsabilità di questo omicidio non è solo dei fondamentalisti islamici, ma della società multiculturale, che sta creando un terreno sempre più fertile per la crescita dello jihadismo.

La combinazione di immigrazione di massa e isteria antirazzista ha prodotto una combinazione esplosiva, che rischia di far deflagrare le società europee. Le comunità musulmane godono di una tolleranza e di una compiacenza assolute. I musulmani sono identificati, acriticamente, come vittime del colonialismo e oppressi dal capitalismo. Gli europei favoriscono le comunità islamiche per non incorrere nell’accusa di “razzismo” e nel tentativo di riparare i loro torti coloniali.

La compiacenza verso gli immigrati musulmani ha fatto sì che sul suolo europeo sorgessero delle “zone franche”, all’interno delle quali vige la sharia e non la legge dello Stato. Il comune di Molenbeek in Belgio, Malmö in Svezia, numerose città e quartieri in Francia (Sevran, La Courneuve, settori di Marsiglia, Nîmes, Béziers, Roubaix e Perpignan) e Two Hamlets a Londra, sono enclave musulmane rette dalla Legge islamica.

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Nei suddetti territori si tengono sermoni contro i bianchi e i cristiani, proliferano le cellule terroristiche e l’antisemitismo. Molti degli attentatori coinvolti negli attacchi di Parigi del tredici novembre 2015 erano originari di Molenbeek

Mohammed Merah, il fanatico francese che otto anni fa, dopo essere tornato da un viaggio in Pakistan, uccise prima tre soldati francesi in strada e poi tre bambini e un insegnante dentro a un asilo ebraico, abitava a Tolosa, altra città francese ostaggio dell’islamismo.

Possiamo, da questi fatti, trarre una sola conclusione: il multiculturalismo uccide, perché favorisce l’Islam radicale. I progressisti europei sono gli utili idioti del terrorismo islamico, al quale forniscono giustificazioni sociologiche e leggi ad hoc.

Davanti alla marea montante della jihad internazionale, la sinistra europea ha fatto spallucce per non “fare il gioco della destra” e per non inimicarsi i futuri elettori stranieri. Se contro gli islamisti si fosse agito con durezza sin dagli anni Novanta, Samuel Paty, forse, non sarebbe finito decapitato. Questo omicidio, come i passati attentati e quelli che verranno, è figlio della collaborazione tra Islam e sinistra. 

Davide Cavaliere

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