IL COVID-19 UCCIDERA’ LA DEMOCRAZIA (di Franco Marino)
Mentre si massaggiano i nervi degli italiani minacciando loro un nuovo lockdown, mi premeva sottoporre alla riflessione come il principale punto di riferimento di ogni discussione politica negli ultimi trent’anni sia stata l’economia.
In nome di una mitologica crescita infinita si sono macellati diritti sociali, si è distrutta la scuola, emblematica fu la dichiarazione di Tremonti “con la cultura non si mangia” – e Tremonti peraltro è tutto fuorchè uno stupido – e in generale tutto è sembrato convergere sulla priorità di una crescita da sostenere.
Se il pianeta in questi anni avesse prodotto beni e servizi, dunque ricchezza vera, certi discorsi avrebbero senso. Ma dal momento che la somma dei debiti totali supera ampiamente l’economia reale, tutto ciò di cui stiamo parlando è un castello di carta che si tiene in piedi o crolla a seconda delle informazioni che giungono a chi, ammantato di una serie di errori logici, continua a tenerlo in piedi.
Il panico scatenato dal covid-19 paralizzerà l’economia e questo perchè gli americani hanno una gran fretta nel ritirare i propri investimenti dai debiti sovrani europei. E dal momento che chi controlla questi flussi finanziari, controlla anche la stampa, mi sembra chiarissimo il punto: fin quando la seconda fase di questo processo di disinvestimento (la prima fu la crisi dei subprime del 2007-2008) non sarà compiuta, nei media si continuerà con l’allarmismo perchè QUESTO è l’obiettivo. Scatenare una crisi per dare la stura alle classi politiche europee, eterodirette da quelle americane, di rubare altri soldi alle economie europee, compresa dunque quella italiana.
Quando questo accade, è chiaro il punto: i media sono il braccio armato con cui la finanza governa il mondo. Il vero errore logico, infatti, è pensare che il progresso di questi secoli non abbia conosciuto mai momenti di criticità contingente. Come spiegarsi altrimenti che nonostante epidemie devastanti, che non uccidevano il 5% scarso dei contagiati ma il 20-30% della popolazione totale, tuttavia dal Rinascimento ad oggi, siano esplose l’arte, la scienza, il welfare, la scuola e in generale l’educazione, il commercio?
La risposta è semplice: I paesi erano quasi tutti regni, monarchie assolute, cioè avevano un sistema politico basato sulla convinzione che Dio scegliesse i governanti basandosi sul fatto che i genitali del Re fossero capaci di creare un altro Re, cosa che (a detta del Re, le Regine spesso avevano altre idee) nessun altro poteva fare meglio del Re.
Il risultato fu che la velocità con cui il mondo progredì fu molto più elevata di quella di oggi dove mai come in questo momento l’umanità sta attraversando un periodo di profonda involuzione.
Quando in privato ho chiesto al responsabile del lato mobile del mio social network venturo, un cinese che vive in Ucraina, come sia stato possibile che la Cina sia uscita relativamente bene dall’epidemia, la sua risposta è stata di una brutalità disarmante. “Noi cinesi ci siamo trovati di fronte ad un bivio: o mettevamo in conto qualche migliaio di morti o fermavamo il paese come avete fatto voi in Italia e le decine di migliaia di morti le avete avuto lo stesso. Abbiamo scelto la prima ipotesi, chiudendoci per un paio di settimane e adesso la situazione, almeno da noi, è tornata alla normalità. Come è stato possibile tutto ciò? Semplice. Chiunque, tra il personale medico o tra i giornalisti, provasse a fare allarmismo, veniva sbattuto in galera. E di alcuni di loro non si hanno più notizie. E’ brutale come cosa? Sì lo è. Ma quando tra non molto la vostra economia sarà in crisi, capirete che il covid-19 è la cosa meno grave che possa capitare nella vita e forse capirete che la democrazia, concettualmente, come principio non sta in piedi. La democrazia mira ad un bene ideale assoluto. Noi cinesi invece siamo un popolo pragmatico, sappiamo benissimo quanto un miliardo di affamati sia molto più pericoloso di un miliardo di persone che non hanno piena libertà di opinione e che un problema va soffocato con la massima brutalità sul nascere, prima che diventi un cancro metastatico”.
Il suo discorso ha tutti i limiti di una mentalità cinese, educata cioè all’idea che il vero potere sia nelle mani della politica. Il che è senza dubbio vero in Cina. In realtà, in Occidente, la politica non ha più alcun potere da decenni. Comandano alcuni grossi speculatori finanziari che scatenano crisi che sono tempeste perfette e che, controllando militarmente i media, stabiliscono chi deve ricevere boost speculativi che gonfino – ma solo momentaneamente – un’economia e dove raderla al suolo.
Ma il punto su cui invece il cinese ha perfettamente ragione è che la concentrazione dei media e del potere in una mano sola, di fatto sta distruggendo le economie europee.
E dunque è chiaro il senso del discorso. Se il legame perverso tra finanza e mass-media non verrà sciolto, la democrazia è destinata a morire.
Se nei secoli scorsi, le epidemie avessero avuto il potere di paralizzare un paese – e stiamo parlando di epidemie che facevano MILIONI di morti – non avremmo avuto le conquiste sociali e civili che abbiamo invece conosciuto. E che guarda caso vengono messe in discussione in nome della narrazione pandemica.
Non abbiamo un’epidemia di covid-19 ma di panico.
O si stronca il panico o la democrazia presto sarà un retaggio del passato.
FRANCO MARINO
Interessante.. mi trovo d’accordo su molti punti