COME FINIRA’ LA VICENDA DI SALVINI? (di Franco Marino)
In molti me lo chiedono e dunque rispondo.
E’ difficile da capire perché bisogna capire se in atto vi è un gioco delle parti (di cui Salvini è complice) oppure se ci troviamo davvero dinnanzi ad una persona sincera che il sistema sta cercando di fare fuori.
Una cosa è chiara. I difensori del sistema stanno facendo di tutto per sbagliare ogni cosa. Il PD precipita nei consensi, con esso il Movimento 5 Stelle e invece di porsi il dilemma sul perché questo avvenga, assistiamo quotidianamente al triste spettacolo di dirigenti, militanti ed elettori che insultano e minacciano gli avversari politici, facendo di tutto per rendersi antipatici e odiosi.
(Glisso su Forza Italia perché ormai è diventata una succursale del PD)
Allora c’è da capire se stanno sbagliando per semplice idiozia oppure stanno sbagliando appositamente per provocare una reazione, scatenare una sorta di guerra civile alla quale poi, successivamente, reagire con norme liberticide. E prima che qualcuno mi dia del complottista, vi suggerirei di non sottovalutare tale ipotesi.
E’ qualcosa che già è successo in passato in altri paesi, quelli latinoamericani. E non c’entra Salvini in quanto tale: la magistratura, quando è occorso, ha colpito a destra e sinistra.
Occorre quindi che tutti capiscano che non ci sarà MAI un governo stabile in Italia perché non è quello che vogliono le realtà economiche, i poteri forti che eterodirigono questo paese.
La magistratura si è trasformato in un movimento eversivo che ha lo scopo di colpire qualsiasi governo voglia proporre cambiamenti radicali nell’esclusivo interesse italiano.
Dopodiché bisogna capire se Salvini è sincero oppure se sta facendo l’attore.
Nessuna delle due ipotesi è da scartare. E qui si torna a tutto quel discorso che facevo sempre – vi ricordate? – dei partiti come contenitori di malcontento.
Da un dato bisogna partire, di base. La magistratura italiana è unica nel suo genere: è un ente che non risponde a nessuno dei suoi errori/orrori che hanno rovinato la vita di un sacco di persone, distrutto aziende e inquinato tutto il dibattito politico degli ultimi vent’anni.
La magistratura è come l’arbitro nello sport: può e anzi DEVE applicare il regolamento. Ma così come negli sport ogni tanto si cambia il regolamento nell’interesse dello spettacolo – e a farlo non sono gli arbitri – così nella politica non c’è assolutamente nulla di strano se una classe politica decida, se lo ritiene opportuno, di cambiare le leggi – e persino la Costituzione quando occorre – al fine di salvaguardare l’interesse nazionale.
Sembra un concetto ovvio ma non in un paese dove stiamo assistendo da trent’anni ad una pericolosissima e ormai conclamata regressione del diritto da fattore regolatore a fattore disciplinare.
La legge, cioè, non è più vista come uno strumento regolatore della società: se così fosse, una società in continuo cambiamento avrebbe bisogno di continue modifiche alle leggi, compresa la costituzione. Invece la Costituzione è intoccabile. E qualsiasi cambiamento al codice penale o civile è considerato un colpo di stato, una violazione dei sacri principi di mammeta, e non so che cosa.
Di conseguenza, in Italia è morto il concetto di legge “vivente”, e si sta sconfinando nel modello di legge “rivelata”: la costituzione non è più qualcosa che regola la società e quindi va cambiato se ed ogni qual volta la società ne ha bisogno, bensì una sorta di Bibbia, rivelata all’uomo una volta ed una volta per tutte, la quale è un testo sacro che quindi è intoccabile, contenendo verità scritte una volta ed una volta per tutte.
Da qui non può che derivare niente che non sia una versione laica della Sharia islamica, ovvero una legge che ha come principale scopo quello di punire.
Per cui, o si riforma la giustizia o altrimenti l’unica strada è che qualcuno si assuma la responsabilità di far arrestare i giudici che eventualmente si mettessero di traverso ad una riforma giudiziaria che dovrà essere profonda e mettere in discussione il totem dell’indipendenza dei magistrati.
Se qualcuno obietta che così verrebbe meno la funzione della magistratura come contropotere, a quel qualcuno rispondo che IN NESSUN PAESE DEL MONDO la magistratura ha questo ruolo.
Lo ha casomai nei paesi coloniali.
In quelli davvero indipendenti, i magistrati rispondono indirettamente o direttamente al potere politico.
Nelle democrazie, l’unico contropotere è il popolo.
Ogni contropotere non espressione della volontà popolare è una SOTTRAZIONE della democrazia.
O questo concetto permea nella mente di tutti gli imbecilli che si fanno ancora prendere per il culo dalla figura del magistrato eroe, oppure avremo altri colpi di stato giudiziari.
Avremo altri grandi imprenditori italiani aggrediti perché tolgono quote di mercato ad aziende straniere, avremo altri politici che vogliono prendere decisioni radicali ma toh, guarda caso, proprio quando ci provano, ecco che arriva la magistratura che si inventa qualche stronzata per inchiodarli.
E questo paese sprofonderà sempre di più nel terzo mondo.
Povero e con una magistratura che si metterà di traverso a qualsiasi cambiamento radicale.
E’ una scena che abbiamo già visto venticinque anni fa.
Se qualcuno crede davvero che con il golpe giudiziario di Mani Pulite questo paese è cambiato in meglio, lo dimostrasse.
Viceversa si levasse dalle palle e lasciasse libero chi è stato eletto di governare questo paese.
Perché la situazione, torno a ripeterlo, è PERICOLOSISSIMA.
E se a qualche patriota venisse in mente di fondare un movimento eversivo, disposto anche a sparare, a ordinare omicidi, a organizzare rivolte, non troverà più gente impaurita disposta a denunciarlo ma una caterva di gente disposta a seguirlo.
Chi non capisce la gravità della situazione è PARTE DEL PROBLEMA.
FRANCO MARINO
Condivido in pieno!