CIO’ CHE NON PERDONERO’ MAI AI GRILLINI (di Franco Marino)
Adesso che il grillismo sembra veramente al tramonto – anche se scrivo questo post col beneficio dell’inventario, non si sa mai – possiamo davvero chiederci quale sarà l’eredità lasciata da questa grande meteora della politica italiana degli ultimi dieci anni.
Il Movimento 5 Stelle ha raggiunto un così ampio consenso non perchè l’onestà “fosse una bella cosa” ma perchè è riuscito truffaldinamente a convincere una cospicua fetta di italiani affamati che trasformando l’Italia in una gogna mediatica e giudiziaria quel pane che è scomparso dalle tavole si sarebbe magicamente ricreato.
Spiegare come e perchè questa convinzione sia più falsa che banale richiederebbe un post troppo lungo per meritare il tempo prezioso di un lettore frettoloso. Tutto si riconduce al mutato clima geopolitico che renderebbe inapplicabile oggi quella pioggia di danari che negli anni Ottanta riempiva ogni ganglo di stato e parastato. Nondimeno è tragicomico che qualcuno davvero credesse che un popolo che ha votato ladri e mafiosi, improvvisamente attraversasse una palingenesi morale che lo trasformasse in cittadinanza desiderosa di aria pura.
Poichè tale visione di cose si fondava sulla psichedelia – gli schemi della politica sono totalmente incompatibili con quelli della morale – e su un enorme quantitativo di errori logici, alla fine il Movimento 5 Stelle, per sopravvivere, si è dovuto piegare alle sorde leggi del sistema italiano, aprendo la strada alla sua snaturazione e dunque conseguente e definitiva consunzione.
Ma c’è un lascito peggiore di questi dieci anni di ubriacatura: la confusione tra essere onesti ed essere incensurati. Tutti si sono sinceramente convinti che una condanna penale o più semplicemente un passato turbolento debbano marchiare a fuoco la vita di una persona. Tralasciando l’incostituzionalità insita in questa visione, se dovessi basarmi sull’esperienza personale, ho conosciuto alcuni pregiudicati – che hanno commesso reati per bisogno o perchè cresciuti in un contesto che non ha permesso loro di essere diversi – ai quali tuttavia affiderei senza alcun problema mia figlia, se temporaneamente dovessi avere qualche problema personale. Mentre ci sono molti incensurati a cui non affiderei neanche dieci euro. Tutto ha a che fare con quella cosa che si chiama “onestà intellettuale”, che è la madre di tutte le onestà e che i grillini non hanno mai avuto.
Ma è in generale il concetto di “onestà” ad essere stato delegittimato dall’epopea grillesca, la strumentale confusione tra la morale – che è sempre a spese proprie – e il moralismo – che è invece a spese altrui – e dunque il principio che ogni valore morale ha origini pratiche, smarrendo il senso delle quali, sfocia nel moralismo.
Grazie ai Cinquestelle, parole come “onestà”, “uguaglianza” e in generale principi di civiltà sociale prima ancora che giuridica, saranno impronunciabili per almeno i prossimi cento anni.
Questo è ciò che non potrò mai perdonare loro.
FRANCO MARINO