L’INFERNALE MONDO DEI POLITICAMENTE CORRETTI (di Franco Marino)
Se scrivessi le mie idee sull’omosessualità e l’omofobia, rischierei 30 giorni di ban da Facebook. E quello paradossalmente sarebbe il minimo. Col nuovo decreto omotransfobia, che non si limiterà a punire solo le offese – casomai inventate dalla vittima – ma persino la non adesione all’ideologia gender, potrei finire in galera e vedermi persino pignorata la casa. Mi astengo dunque dal confidarle al mio lettorato. In verità, non sono opinioni così scandalose ma non aderiscono in pieno alla narrazione del Ministero della Verità. Ho una figlia da dover mantenere e questa è un’epoca dove il libero pensare è in grave pericolo, soprattutto ad opera di chi dice di essere antifascista e ha realizzato un regime sottilissimo che ti strozza con i nastrini di seta, a colpi di querele. Così, dico signorsì ad ogni donna, ad ogni gay, ad ogni antifà, ad ogni virologo e passa la paura.
Ma proprio questo è il punto. Dire ciò che si pensa espone a seri pericoli in barba ad ogni battaglia per la libera espressione. Del resto come stupirsi se solo si pensa che l’Ordine dei Giornalisti che da mane a sera ci dice che il fascismo fu il male assoluto, è un’invenzione del fascismo?
Non c’è giorno che Dio mandi in terra che un VIP non si becchi i suoi due minuti di orwelliano odio. L’altro ieri erano Bocelli e Boldi, rei di non essersi genuflessi dinnanzi al nuovo dio rappresentato dal Covid-19, ieri è la Rowling, madre di Harry Potter, rea di aver spiegato, peraltro con motivazioni molto ardue da smontare, la sua avversione nei confronti della dottrina transologica. Oggi è Fausto Leali reo di aver detto che Mussolini ha fatto cose buone.
Ognuna di queste convinzioni è contestabile come qualsiasi opinione, affine o contraria. Il punto è che in un mondo civile, se io penso certe cose sull’omosessualità o sul fascismo, tu che pensi cose diverse, le discuti, le argomenti e magari finisce lì.
Personalmente non mi sognerei mai di dire che un’attrice che mi fa spasimare, un musicista di cui amo le canzoni, un intellettuale che scrive cose che mi piacciono, sia una merda solo perchè ha opinioni diverse dalle mie. Questo dovrebbe essere il principio fondante di ogni democrazia: combattere la discriminazione mentre si difende la libera espressione.
Nel nuovo orwelliano mondo disegnato dai nuovi aspiranti tiranni, invece, tutta la vita e la carriera di un individuo vengono distrutte dal linciaggio morale e materiale praticato da un tribunale che non ha avvocati difensori se solo si osa divergere anche solo di una virgola.
Mai come in quest’epoca si sta assistendo ad una deriva liberticida che, ancora per poco, non sarà contenuta nei codici penali ma è ormai fissa nei codici morali di qualsiasi ordine professionale o intellettuale, ai quali si accede solo se si appartiene al pedigree giusto.
E mai come in quest’epoca si sta assistendo alla recrudescenza degli stessi fenomeni che si vorrebbe combattere.
E dal momento che l’eterogenesi dei fini è ormai palese ma ciò nonostante si persegue su questa strada, il sospetto è che qualcuno in realtà voglia proprio questo, scatenare violente reazioni contro categorie che, in teoria, si dovrebbero difendere.
Non so se vi sia un disegno dall’alto.
Ma a coloro che, in buonafede, stanno in basso e credono, bloccando amici e parenti colpevoli di pensarla diversamente, di costruire un mondo migliore, pongo una semplice domanda.
“Siete sicuri di voler vivere in un mondo dove se dite qualcosa di fuori posto, la vostra vita viene di fatto distrutta? Non vi fa schifo un’umanità così?”.
FRANCO MARINO
Con tutta la tua saggezza, buon senso e senso pratico Tu dovresti essere il capo degli italiani, e per capo tu capisci a chi mi riferisco.
Concordo, mi fa schifo un mondo così. Quando devi cominciare a pensare che se non stai attento a come ti esprimi è la fine.
Sono schifata dal politicamente corretto. Non smetterò di pensare. Fregacazzi delle conseguenze…