L’EDITORIALE – LA RISPOSTA DEI COMUNI CITTADINI (di Davide Cavaliere)
Sia lode a Kyle Rittenhouse, il diciassettenne che ha sparato per difendere sé stesso e la propria città dalle violenze di Antifa e Black Lives Matter.
Il giovane americano ha spedito all’altro mondo due teppisti, due saccheggiatori, due delinquenti che lo avrebbero linciato, come accaduto a tanti bianchi in questi mesi.
Kyle Rittenhouse ha eliminato due soggetti di cui il mondo civile non sentirà la mancanza. Uno aveva una denuncia a carico passata in giudicato e il suo nome figurava nel registro delle violenze sessuali a danno di minori. Il secondo era stato denunciato per furto. Il terzo, quello solamente ferito, ha alle spalle un arresto per condotta molesta sotto effetto di droghe e possesso illegale di armi da fuoco. Tre soggetti rappresentativi del fondiglio umano incarnato dai Black Lives Matter. In Italia, con tutta probabilità, avrebbero frequentato un centro sociale.
I principali quotidiani italiani hanno attribuito la colpa della sparatoria alle milizie armate. Ma si tratta di una mistificazione, del solito frullato indigesto fatto di stereotipi antiamericani e squilibri ideologici. La responsabilità morale della vicenda ricade tutta sulle spalle dei progressisti, coloro che hanno depotenziato la polizia, demonizzato l’uso della forza e permesso alla teppaglia radicale di mettere a ferro e fuoco intere città per giorni. L’assenza di una reazione celere, risoluta e dura da parte delle forze di polizia ha fatto sì che i comuni cittadini si organizzassero in nuclei di difesa.
Al contrario dei comitati di autodifesa improvvisati, la polizia è addestrata all’uso della forza, inoltre gli agenti sono molto più tolleranti di fronte a provocazioni e minacce violente. Ma quando la Sinistra sabota l’attività delle forze dell’ordine e lascia i centri abitati in pasto a terroristi urbani, allora le persone comuni scendono in strada per difendere le loro proprietà e la sparatoria diventa inevitabile.
Quanto sta avvenendo negli Stati Uniti d’America accadrà anche in Europa, dove gli immigrati nutrono sentimenti revanscisti nei confronti degli autoctoni e si fanno sempre più prevaricatori. Basti pensare alle numerose aggressioni di cui sono state vittime le forze dell’ordine, come i militari circondati da clandestini a Napoli o i carabinieri picchiati dagli africani a Vittoria, nel ragusano.
La Destra nostrana dovrebbe battersi più duramente in difesa di quanti si armano per proteggersi, dovrebbe anche non aver timore di proporre una liberalizzazione del mercato delle armi. Il futuro non è roseo per i bianchi e lo Stato non sembra interessato a osteggiare gli allogeni.
Davide Cavaliere
L’AUTORE
DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais, del giornale online “Il Detonatore”.