L’EDITORIALE – HORROR NETFLIX, OVVERO LO SDOGANAMENTO DELLA PERVERSIONE ORDITO DALLA SINISTRA (di Matteo Fais)
Già li sento gridare: “COMPLOTTISTA, COMPLOTTISTA”. Molto astuto questo gioco da parte della Sinistra, quasi geniale. Il fatto è che nessuno può fornire prove certe e incontrovertibili del disegno volto a sdoganare la pedofilia. Voglio dire… Certo, chi governa processi simili mica sparge ovunque atti ufficiali in cui lo dichiara a chiare lettere. Sarebbe un cretino e, chi pensa di veicolare un concetto così aberrante presso le masse, è tutto fuorché un idiota. Casomai, si tratta di un colossale figlio della mignotta.
È ovvio, dunque, che nessuno riuscirà mai a dimostrarlo come si prova che il tavolo su cui sto scrivendo è rettangolare, o che quel particolare immobile è stato venduto in data 6 aprile 1995 a X. Si tratta semmai di un dato che si inferisce da molteplici situazioni, dichiarazioni e prodotti dell’industria culturale. Insomma, ci si arriva per intuito e con un po’ di capacità osservativa verso la realtà.
Il processo sarà ovviamente lento, sicuramente non repentino. Bisognerebbe avere la costanza di segnarsi, ogni giorno, qualsiasi notizia in tal senso significativa, per poter poi, tra due o tre decenni, dire “io vi avevo avvisato”. L’uomo comune, preso tra mille impegni e incombenze, non lo capirà probabilmente mai. Penserà semplicemente che i tempi siano cambiati. La verità, però, è che i tempi non mutano senza un intervento preciso attraverso il quale le masse vengono eterodirette. È stato così per qualsiasi tendenza che sia riuscita ad affarmermarsi. Per esempio, è solo negli ultimi cinquant’anni che c’è stata una svalutazione della vita rustica in favore di quella della città. Prima la gente viveva serenamente nei paesi, svolgendo l’attività di pastore o agricoltore, e nessuno si lamentava. Ma, tra gli anni ’50 e ’60, cominciarono a girare pubblicità, sui programmi televisivi, i giornali e le radio, volte a sminuire la vita dura e faticosa della campagna. Il tutto per spingere i campagnoli a spostarsi in città e creare così un bacino di manodopera a basso costo che favorisse lo sviluppo dell’industrialismo.
Qualcosa di molto simile, tanto per citare un altro caso, è accaduto con l’omosessualità. Per lungo tempo ritenuta un disturbo mentale, è entrata solo di recente a far parte della sfera della normalità. Da prima è stata difesa e propagandata da vari artisti, o pseudo tali, pompati dal mercato. Successivamente, si sono espressi a suo favore luminari della scienza, docenti di questo e quell’altro tipo. Diciamo che lo schema è sempre più o meno lo stesso ed è stato individuato da un sociologo di nome Overton – da qui il nome di “finestra di Overtone”, per indicare il percorso di ogni strategia di ingegneria sociale volto a mutare una visione diffusa per sostituirla con un’altra (qui una dettagliata spiegazione in merito: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Finestra_di_Overton).
Sia chiaro – meglio ribadire -, tale processo non è semplice né precipitoso. Ci vogliono anni, decenni alcune volte. Certe idee necessitano di tempo per radicarsi. Da prima, la gente reagisce alla loro espressione con rabbia, gridando allo scandalo. Man mano che queste iniziano a diffondersi e a essere incarnate da vari personaggi noti, chi ancora le trova aberranti si adegua e sceglie il silenzio, per non subire ritorsioni in società – pensate solo a cosa vi potrebbe accadere, anche in una semplice uscita con un gruppo di amici e conoscenti, se doveste sostenere che l’omosessualità è contro natura.
Tutto è già stato sdoganato, più o meno. Ogni parafilia è divenuta rispettabile. La pedofilia, in tal senso, è l’ultimo fortino da espugnare, la nuova frontiera. Ci stanno gradualmente abituando all’idea. Gli esempi sarebbero infiniti. Da Valentina Nappi che dichiara provocatoriamente la sua idea di una società perfetta in cui nelle piazze vengono proiettati film pornografici per mostrarli ai ragazzini di 10-11 anni, passando per la pubblicità di una macchina che vede come protagonista una bambina intenta a mangiare golosamente una banana. Non parliamo poi dei ragazzini drag queen fatti figurare, almeno nell’ambiente dello spettacolo, come infanti finalmente liberi di esprimere sé stessi. Cuties, una nuova serie televisiva di NETFLIX, in uscita a settembre, e che tanto scandalo ha sollevato intorno a sé per la sessualizzazione del corpo delle protagoniste preadolescenti, è solo l’ennesimo tassello del grande progetto ordito dalla Sinistra progressista internazionale – no, non troverete un solo reazionario o conservatore dietro le multinazionali dell’intrattenimento, solo apparenti progressisti finanziatori della Sinistra.
Segnatevi le mie parole: un giorno neanche troppo lontano – diciamo entro vent’anni -, la pedofilia sarà più o meno accettata o, se non altro, ci saranno gruppi che difenderanno i diritti dei pedofili e taceranno chi dissente di essere un rozzo retrivo fascista, come si è già visto in un altro caso molto noto e già citato. Dite di no? Scommettiamo?
Matteo Fais
L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. A settembre, sarà nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.