I PARTITI COME RISTORANTI ETNICI (di Franco Marino)
Un po’ di persone mi chiedono di Conte che ha appena ufficializzato l’alleanza tra il PD e il Movimento 5 Stelle alle prossime regionali.
In realtà, c’è poco da dire perchè la consacrazione di questa unione non solo ormai è nei fatti da un anno dopo la nascita del governo giallorosso ma è semplicemente un ritorno alle radici di entrambi i partiti. Un tempo, quando i nemici pubblici erano Berlusconi e prima di lui Craxi e Andreotti, la stessa sinistra allevava quelli che poi sarebbero divenuti i grillini e del resto Grillo è un prodotto della sinistra stessa.
Tutto questo mi ha portato a riflettere un po’ su come la dialettica degli ultimi dodici anni di politica, a partire cioè da quando la crisi dei subprime ha innescato il disinvestimento da parte degli USA sui debiti sovrani dei paesi europei, abbia posto in rilievo centrale il tema dei partiti come contenitori di malcontento.
Ma per capire come funzionano, bisogna ricorrere ad una similitudine, peraltro più volte da me citata in tanti anni di blogging: i ristoranti etnici.
Tutti noi siamo stati in un ristorante di cucina etnica. Giapponese, cinese, turca, indiana, greca, francese o anche italiana regionale ma avente la caratteristica di portarci a degustare le specialità del posto. Pochi però prendono consapevolezza che uno dei tratti distintivi di ogni ristorante etnico di successo è quello di ricalcare fedelmente quelli che sono gli stereotipi della cultura culinaria. Quando moltissimi anni fa quella che era la mia compagna dell’epoca mi portò in un ristorante giapponese, rimase molto sorpresa quando nel chiedermi un commento, le risposi molto plasticamente “Tutto molto buono, con una materia prima perfetta. Ma entro sei mesi questo ristorante chiuderà”. Il motivo di quel mio commento? Il locale non aveva nulla di giapponese, i camerieri e gli chef erano italianissimi. Dunque quel ristorante non appagava quello che è lo spirito di chi va in un ristorante giapponese che non è mangiare del cibo in realtà italianissimo – il sushi che vi viene offerto è pesce italiano cotto e decorato alla giapponese e la VERA cucina giapponese è tutt’altra roba rispetto a quella che mangiate in Italia – ma di essere immerso nelle atmosfere giapponesi, di cui la cibagione diviene un semplice pretesto. Pagato il prezzo della suggestione, esci dal locale e non è che ti ritrovi ad Osaka, Tokyo, Kagoshima etc. ma a Scampia, alla Magliana, alla Falchera.
La mia previsione si rivelò sbagliata per eccesso: il ristorante chiuse. Dopo tre mesi. Il titolare non aveva capito il suo target clientelare. Allo stesso modo, i partiti contenitori di malcontento hanno, in questi decenni, avuto l’unico scopo di garantire la suggestione all’elettore che votandoli, avrebbero visto trasformarsi l’Italia nel tipo di società che abilissimi esperti di marketing avevano disegnato per loro. C’è questo, dietro l’inflazionamento simbolistico della propaganda e del marketing: l’esigenza, in un’era dove la politica si è trasferita sui social, di vendere suggestioni che non corrispondono minimamente alla realtà.
Cerchiamo di vederla questa realtà.
L’Italia anno dopo anno sta sprofondando in un baratro fatto di tasse, diritti che vengono, anno dopo anno, cancellati, recessione economica, sociale e culturale. E l’epidemia covid-19 non ha fatto altro che accelerare un percorso che era già nei fatti e che deriva da un fatto ben preciso: gli Stati Uniti rivogliono indietro i soldi spesi per cinquant’anni nel tenere in piedi i paesi europei. Che aveva un senso quando c’era, come contrappeso, l’URSS e dunque occorreva tenere in piedi un ceto medio che scongiurasse la sovietizzazione dell’Italia. Ora che questo blocco non c’è, sia perchè la Russia è forte ma non al punto di sobbarcarsi i paesi europei, sia perchè l’imperialismo cinese è famelico e distruttivo come quello americano, non c’è da parte degli americani il timore concreto che i paesi europei si facciano fascinare dal sistema cinese.
Tutta la politica degli ultimi anni, presentataci come la lotta tra le malvagie forze della globalizzazione contro l’eroica resistenza del sovranismo, non è nient’altro che la ripetizione del più vecchio conflitto della storia dell’umanità: una minoranza famelica e patologica che cerca di papparsi le risorse dei più deboli, cercando di sterminarli e di ridurne la popolazione, con la semplice differenza che mentre nell’antichità le distanze rendevano impossibili le comunicazioni globali e dunque esistevano moltissime elite e dunque le rivoluzioni erano su scala locale, oggi il problema si pone in ambito globale ed è dunque sciocco pensare che il problema sia nelle politiche nazionali.
In questo senso, prendersela con questo o quel politico non ha il minimo senso. Non ha senso, per dire, che mi chiediate quanto durerà Conte. Conte durerà fin quando soddisfarrà gli interessi che sono dietro la sua presenza a Palazzo Chigi. Ogni politico che salga al potere in QUESTO regime, salirà per un semplicissimo scopo: spogliare il patrimonio immobiliare e il risparmio privato degli italiani. Perchè questo è ciò che vogliono gli Stati Uniti, attraverso le loro emanazioni.
Capite bene, dunque, che se la situazione è questa, è assurdo pensare di combattere questo regime con le regole disegnate dal regime stesso. I fessi che ancora credono in Salvini e nella Meloni non si rendono conto che la presenza di questi due signori è perfettamente funzionale al sistema. Tutto ciò che in questi anni prima il Movimento 5 Stelle e poi il sovranismo hanno fatto è mascherare la reale entità del problema. Così hanno costituito partiti che erano niente di diverso da ristoranti etnici. Si sono dotati di tutto un armamentario simbolistico nel nome e nella veste e hanno cercato di vendere la suggestione che votando loro, ci saremmo salvati dalle cattive forze globalistiche e che il sovranismo era l’uscita da tutti i nostri mali. Voi li votate, loro vincono e ci si accorge che ops.. la situazione è molto più seria di ciò che ci è stato raccontato e che ops…per risolvere problemi intricatissimi occorrono manager magari corrotti che però conoscono la materia e che ops…tutto ciò va in contrasto con il delirio onestista che confonde l’onestà con l’incensuratezza. Se poi votate Salvini vi rendete conto che ops.. c’è un Presidente della Repubblica che ha il potere di rifiutare un ministro e che ops…esistono i famosi mercati che se gli proponete Savona come ministro dell’economia fanno magicamente alzare lo spread e che ops.. se prendete qualche provvedimento sensato, esistono intere lobby pronte a mettervi i chiodini sotto le ruote e che se volete torcere un capello a queste lobby, esistono circa 115 basi tra basi NATO e basi americane, stracolme di soldati e un enorme armamentario propagandistico pronti a raccontare al mondo che il vostro leader è un tiranno e che dunque, per il vostro bene, bisogna bombardarvi.
In realtà, sarebbe bastato vedere le cose con più senso della realtà e ci si sarebbe resi conto dei seguenti fatti:
– Non esiste nessun globalismo, che anzi è stato dichiarato morto nel 2009 con la conferenza di Davos dove gli americani, attraverso Obama, hanno ufficializzato la FINE della globalizzazione. Il globalismo è stato semplicemente il tentativo raffinato ma maldestro degli americani di creare un imperialismo su scala globale, nè più nè meno di quello che fa qualsiasi potenza geopolitica con la forza necessaria: tentare di espandere il proprio spazio vitale. Qualcosa che è sempre accaduto nella storia e che accadrà anche quando gli Stati Uniti crolleranno. Perchè nasce dal testosterone, da quell’ormone che porta l’uomo a cercare sempre di espandere il proprio spazio vitale e che, declinato geopoliticamente, porta all’imperialismo.
– Il sovranismo democratico e istituzionale è una risposta sbagliata perchè si propone di risolvere, su scala locale, problemi globali e perchè impedendo il riconoscimento del comune nemico, fa in modo che oggi i popoli europei si mettano gli uni contro gli altri, gettando le premesse per una terza guerra mondiale che, come le altre due, sarà una macchinazione per impoverire ulteriormente l’Europa.
– La stessa democrazia odierna è costruita per non accettare che i valori dell’imperialismo americano, sia pure sepolti sotto una variopinta insalata di liste, slogan e scatole cinesi, vengano messi in discussione. Occorre dapprima individuare il nemico e poi, una volta individuato, dichiarargli guerra, se necessario versando sangue.
Non ha senso prendersela nè con Salvini nè con la Meloni.
Tanto la Lega quanto il MSI, di cui Fratelli d’Italia è l’erede, nascono come progetti finanziati e protetti dalla CIA per contenere il malcontento di piccoli imprenditori usciti bastonati dalla fine della bolla rappresentata dal miracolo del Nord-Est e di nostalgici dell’epoca fascista. In particolare, Fratelli d’Italia è l’ennesimo capitolo di una storia, quella della destra italiana, che dal 1945 ad oggi, nei momenti che davvero contano, ha SEMPRE tradito gli italiani. Sempre. Dal 1945 ad oggi nasce unicamente come ristorante etnico per nostalgici fascisti. Dal vecchio Movimento Sociale, fondato da ex-badogliani che TRADIRONO il fascismo e che in cambio evitarono le accuse di collaborazionismo, all’epopea di Fini di cui ben conosciamo il ruolo nel golpe antiberlusconiano. La Meloni non è che l’ennesima reincarnazione di questa truffa. Consapevole o meno che ne sia. L’elettore di destra è sinceramente convinto che se Salvini e la Meloni diventeranno presidenti del Consiglio, allora ritornerà l’impero italiano: quasi ci credo, ci sono tantissime donne etiopi e somale che ci aspettano in Abissinia a cosce aperte.
La realtà ci dice che gente molto più attrezzata e consolidata come Craxi e Berlusconi sono stati fatti fuori proprio perchè hanno osato fare di testa loro e che se anche avessero provato a forzare la mano, si sarebbero ritrovati una “Primavera italiana” sul proprio territorio. E che in ultima analisi per liberarci dagli oppressori occorrono due cose: un popolo disposto al martirio, alla sofferenza e al sacrificio pur di liberarsi dei nemici e una potenza geopolitica disposta ad aiutarci. Chi ancora dopo settantacinque anni viene a parlarmi della vittoria dei partigiani, mente sapendo di mentire. I partigiani fecero quel che fecero solo perchè avevano l’appoggio di americani e sovietici, viceversa col ca**o sarebbero riusciti ad abbattere il fascismo.
Non mi frega niente di tutte le vostre lagne sulla Meloni e su Salvini, come non mi frega dell’indignazione degli ex-grillini che oggi sono arrabbiati con Di Maio e compagnia grilleggiante. Le manifestazioni non servono a niente, i partiti sono finiti, Salvini e la Meloni sono poco più che due tribuni della plebe il cui unico scopo è tenere a bada il malcontento e, se invece sono sinceri, quando arriveranno al potere chi comanda minaccerà loro e tutti i loro familiari e così quando avrete dato loro la vostra fiducia, scoprirete che si affacceranno al balcone e vi diranno “Scusateci, noi volevamo cambiare le cose ma il nemico è troppo più potente di noi, dunque dobbiamo fare quel che dice la Troika”. Scena già vista in Grecia per chi ha avuto il fegato di credere a quel buffone di Tsipras.
Se invece volete credere molto più banalmente a me, tutto ciò che vi posso dire è che, in ultima analisi, ora e per sempre, è bene che vi ficchiate in testa qualcosa che, se state ancora a pensare alle manifestazioni, non avete ancora capito e che vi dico da sempre.
NON SE NE ANDRANNO CON LE BUONE.
Non fatevi illusioni. Se non siete disposti a usare violenza contro i nemici, loro la useranno contro di voi.
Ed è quello che già sta accadendo.