IL SOTTOTESTO DI DRAGHI: “IL DEBITO LO PAGHERANNO I GIOVANI” (di Franco Marino)
Quando un personaggio potentissimo rilascia delle dichiarazioni, parla sempre in codice e la vera abilità non è nel leggerne il testo, spesso banale e democristiano, ma il sottotesto.
Non sono ovviamente certo il primo a notare questo aspetto se è vero che Strauss a suo tempo parlò di “scrittura reticente”. Per cui, quando ascolto un discorso di Draghi come di qualsiasi potente, non faccio altro che cercare di capire cosa si nasconde dietro ciò che dice.
Se a questo aggiungiamo che le istituzioni che lui ha presieduto (Fondo Monetario Internazionale e BCE) non sono quello che dicono di essere, la questione si complica.
Oltre ad alcune chicche e cioè che “i mezzi con cui è stata affrontata la crisi dell’Euro si sono rivelati inadeguati” – in sostanza avevamo ragione noi euroscettici, complottisti, analfabeti funzionali – ad un certo punto si è parlato di giovani. E depurandolo di tutta la retorica “bisogna dare di più ai gggiovani, blablabla”, Draghi ha in pratica detto che il debito lo pagheranno loro. In pratica, dovranno passare tutta la vita a pagare un debito che non hanno fatto e che “bisogna dare loro gli strumenti per farlo”.
Con minore eleganza ma con eguale significato, a mia cugina vicequestore di Polizia che lo arrestò per un omicidio (che in realtà non commise come emerse e infatti fu rilasciato) Don Vittorio Borriello (padre dei calciatori Marco e Fabio) detto Biberon, boss di San Giovanni a Teduccio, strozzino di professione rispose candidamente “Dottorè, secondo Lei, io sarei così fesso da ammazzare uno che mi deve dei soldi? La pecora va tosata, non sgozzata”. Ecco, tanto per capirci, i giovani sono attesi da un futuro di costante tosatura che è la giusta punizione che meritano per il fatto di essere pecore.
Un suggerimento per uscirne? Vittorio Borriello fu ammazzato da un debitore e murato vivo e fu ritrovato dieci anni dopo. E solo perchè il suo assassino si cagò sotto quando arrivarono i poliziotti a casa per notificargli una denuncia per tutt’altre cose.
Ho detto tutto e ho detto troppo.
FRANCO MARINO