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L’EDITORIALE – INSULTI A ELOIDE? OGNI GIORNO, UNA DONNA DI DESTRA SUBISCE DI MOLTO PEGGIO – IL CASO DI FRANCESCA TOTOLO (di Matteo Fais)

Adesso, hanno anche rotto il cazzo con il vittimismo quelli – ma, soprattutto, QUELLEdi Sinistra. Attaccano, bestemmiano contro, insultano, fanno body shaming e augurano la morte, però poi si indignano quando si vedono aggrediti a loro volta. 

È il caso, per esempio, di Elodie, famigerata “cantante” – per chi ascolta stronzate da giovani discotecari. La ragazza, essendo figlia di padre italiano e madre creola, ovviamente, odia Salvini e tutti i sovranisti. Per capirci, l’ha definito un “piccolo uomo” – no, non stava citando Mia Martini, quella, sì, una vera cantante. Negli ultimi giorni, ha pure qualificato il popolo dei seguaci della Lega come ignorante, pur essendo lei una semplice diplomata – tra parentesi, chissà quanti studiosi di Kant c’erano tra gli operai che votavano per il PCI. 

Bisogna mandarli a fare in culo. Certo, gli insulti sono deprecabili, ma solo quando si ha a che fare con persone civili – e i sinistri non lo sono. Una diplomata del cazzo che stigmatizza come ignorante un popolo va apostrofata a dovere. Ancora di più perché non specifica mai in cosa si sostanzi l’assenza di cultura del popolo italiano che va a lavorare e grazie al quale lei è potuta andare a scuola, pur provenendo da una famiglia della periferia romana. Avesse almeno il buon gusto di tacere. 

Ma andiamo a vedere cosa accade alle donne di Destra. Sorvolando sul caso di Giorgia Meloni definita “lardosa di merda”, “calva”, e la Carfagna “pompinara”, mi preme parlare di Francesca Totolo, coraggiosa reporter e giornalista presso “Il Primato Nazionale”.

La Totolo, proprio negli ultimi giorni, si è recata a Lampedusa – mica come i suoi colleghi radical shit, chiusi in studio con l’aria condizionata -, smascherando l’immondo traffico di esseri umani e rivelando i reali disagi a cui sono soggetti gli abitanti del luogo, come la Signora Rosy che si è vista mangiare i cani dai migranti del centro di accoglienza – tutte cose che nessuno vi farà mai vedere né sapere, in Italia. Sapete qual è stato il risultato? Vediamolo insieme in un paio di screenshot presi da Twitter. 

Giudicate voi. Francesca sarebbe il male di arendtiana memoria. Le danno della casalinga trascurata e avvinazzata, frustrata. Secondo loro, vorrebbe anche pene nero a chilometri

Inutile raccontarci balle, la Sinistra e il suo popolo sono questo, gentaglia senza remore che fa cyberbullismo nei confronti di una donna e che – anche se non si vede perché il post, su segnalazione, è stato rimosso – le dà della menomata. Non hanno alcun rispetto dell’altro sesso questi cani e noi ci stendiamo proni alla loro richiesta di abbassare i toni, quando sono i primi a non farlo. 

Io con questi pezzi di merda non voglio alcun dialogo. Vanno fermati. Se non sopportano di stare al dialogo civile e democratico, glielo dobbiamo far capire in altro modo – e il modo è uno solo.

Stiamo sbagliando tutto. Il moderatismo non è la via. Non si può lottare su un ring con chi gioca sporco. Se vogliono fare a botte come su strada, noi dobbiamo rispondere di conseguenza e senza alcuna pietà.

Matteo Fais 

2 commenti su “L’EDITORIALE – INSULTI A ELOIDE? OGNI GIORNO, UNA DONNA DI DESTRA SUBISCE DI MOLTO PEGGIO – IL CASO DI FRANCESCA TOTOLO (di Matteo Fais)

  1. ELODIE

    Bella campagna di Propaganda PD, diffamazione dell’avversario politico, e campagna commerciale, due piccioni con una fava.

    Provoca su Fb e si fa insultare, pubblica gli insulti degli idioti da tastiera, più finti che veri, sono centinaia i giovani disoccupati assunti come trollatori dagli esperti dei social che gestiscono le pagine della sinistra.

    E gli allocchi, e gli abboccaloni, come al solito si bevono tutto !!!

  2. Hai ragione da vendere, come già espresso da Veneziani un anno e più fa, la sinistra è una cupola mafiosa, e come tale va definita pubblicamente e trattata. E questi cosiddetti rappresentanti di tale cosca malavitosa andrebbero stigmatizzati per quello che sono. Né io capisco perché si nasconda l’identità di chi ha scritto pubblicamente quelle ingiurie.

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