L’EDITORIALE – PER LA SINISTRA, SALVINI HA VIOLATO UN’UNICA LEGGE, QUELLA DELL’AMORE UNIVERSALE – LA FOLLIA PROGRESSISTA (di Davide Cavaliere)
Il Senato ha votato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini, in merito al caso Open Arms. Nihil sub sole novum, nulla di nuovo sotto il sole, come insegna il Qohelet o Ecclesiaste. La Sinistra, come sanno anche i bambini, intrattiene una relazione clandestina e d’interesse con le manette e le aule di tribunale. Ma sia chiaro, il capo della Lega andrà a processo solo formalmente per sequestro di persona e abuso d’ufficio. Il vero reato di cui si è reso responsabile è un altro, la violazione della Legge dell’Amore coatto verso il Migrante.
In tutto l’Occidente si è imposta la religione laica dei diritti umani, che ha al suo centro il principio di non-discriminazione e la solidarietà obbligatoria verso gli allogeni. Lo Stato si è appropriato di questa nuova morale e ne è diventato il braccio giudiziario. La fratellanza, l’accoglienza e la solidarietà non sono più moti spontanei dell’animo umano, bensì costrizioni giuridiche alla quali tutti devono attenersi, dal privato cittadino al Ministro dell’Interno. I diritti dell’uomo hanno assunto la forma di un religione di Stato, i suoi funzionari non sono tenuti ad agire in nome dell’interesse nazionale, ma in base ai principi astratti dell’umanitarismo.
I politici sono invitati a non occuparsi della prosperità e della sicurezza della loro nazione. Si devono, invece, interessare solo alla santificazione dei diritti umani e del multiculturalismo. L’amore per il prossimo sconfina nell’odio di sé.
Quella del Migrante è divenuta una figura sacra e intoccabile, che non può essere fermata. Chi, come Salvini, non si conforma ai dogmi della nuova fede secolare, viene sanzionato e ostracizzato. La colpa dell’ex ministro non è quella di aver sequestrato delle persone o aver tentato di scardinare l’illecito affarismo delle cooperative rosse, ma il non essersi sottomesso all’amore unilaterale per il Migrante e il Nero, le due incarnazioni del paracleto umanitario.
Matteo Salvini ha difeso il popolo italiano e così facendo ha infranto il sacro principio mimetico della fede progressista: “siamo tutti umani e non esistono differenze”. La Sinistra nega le nazioni e vede nell’immigrazione un inviolabile diritto dell’uomo. Sempre questa ha deciso che la Storia muove verso un futuro meticcio e radioso, perciò Salvini non ha bloccato solo una nave, ma ha ostacolato il “Progresso” e il “Bene” dell’umanità. La nave bloccata dall’allora ministro si chiamava “Open Arms”. Nomen omen. Nel gesto di “aprire le braccia” c’è tutta la follia di una Sinistra che ambisce ad accogliere tutto e tutti in nome del suo millenarismo, persino quello che è pericoloso per la sua stessa esistenza.
I progressisti e gli umanitari sono menti avvelenate dell’utopia di una società uniformata e post-nazionale che identificano, acriticamente, con la fine della Storia e il trionfo del Bene. Niente deve opporsi alla teleologia immigrazionista, pena l’essere travolti dalla ruota dentata del Progresso e dei suoi facitori.
Davide Cavaliere