L’EDITORIALE – SALVARE VITE O INGANNARCI? PSICOPATOLOGIA DELLA NUOVA VITA POST COVID (di Davide Cavaliere)
Nel 2020 qualcosa è cambiato radicalmente, ma non in meglio. Non si tratta di retorica convenzionale. Qualcosa è cambiato e non certo a causa della “pandemia” o presunta tale, dato che ha causato seicentomila morti su un pianeta di quasi otto miliardi di individui.
Il benessere economico, psicologico e comunitario di centinaia di milioni di esseri umani in tutto il pianeta è stato minato dall’isteria nei confronti del virus. Nevrosi alimentate da élite politiche e mediatiche irresponsabili e autointeressate.
Le case, le città e le regioni sono state trasformate in campi d’internamento in nome della necessità, ancora adesso non si capisce quanto fondata, di “appiattire la curva” e “salvare le vite”. I programmi televisivi bombardavano il pubblico di immagini di malati dal respiro affannoso e il governo mandava in scena il tetro carnevale di bare di Bergamo. Milioni di italiani, ogni giorno, attendevano il bollettino terroristico e demenziale sul numero dei contagiati e dei morti. Ansia e depressione si sono diffusi e radicati nella società. Se si ripensa con lucidità a quei giorni, non possono che apparirci allucinanti.
Dopo essere stati sequestrati in casa per un tempo eccessivamente lungo, col virus ridotto nella sua capacità di diffusione e le terapie intensive a livelli normali, figure mediatiche, mediche e politiche opportunistiche continuano a terrorizzare e confondere la popolazione con la minaccia di una “seconda ondata” di contagi e connesso confinamento forzoso.
La fantomatica “seconda ondata” assomiglia al crollo della società capitalista: rimandabile all’infinito, sempre incipiente e mai realizzato. Si tratta di uno spauracchio e chi lo impiega è un vile untore e un dispensatore di paure irrazionali.
Quanti continuano a chiedere l’imposizione delle mascherine all’aperto, bagni di gel e lockdown, sono psicotici che vogliono far pagare alla società il prezzo dei suoi deliri. Il tasso di mortalità del Coronavirus è inferiore all’uno per cento. Invocare la dittatura sanitaria è da criminali. Il prolungamento dello stato d’emergenza voluto dal governo ha il solo scopo di fornire ragion d’essere a un esecutivo scalcagnato e scollato dalla realtà nazionale.
Il Covid è molto redditizio per i mass media, garantisce ascolti e va tirato avanti come una soap opera, trovando sempre nuovi colpi di scena e titoli a effetto.
Ora, di una cosa siamo certi, in Italia basta sollevare il tema del pericolo sanitario per limitare le libertà dei cittadini e col consenso di un’ampia fetta dell’opinione pubblica. Bisogna imparare a diffidare da chi, per salvare la nostra vita biologica, ci amputa della nostra dimensione sociale e politica. Chi dice “salvare vite”, vuole ingannarvi.
Davide Cavaliere