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L’EDITORIALE – “SUI GIOVANI D’OGGI CI SCATARRO SU” – IL NUOVO SINGOLO DI YOUNG SIGNORINO (di Matteo Fais)

“Sui giovani d’oggi ci scatarro su”, così cantava Manuel Agnelli, degli Afterhours, in una delle sue prime canzoni. Come non condividerne la rabbia. E dire che i ragazzi di cui raccontava lui, quelli che “Sabato in barca a vela/ Lunedì al leonkavallo”, se non altro, da bravi radical chic del cazzo, ascoltavano almeno musica decente – Guccini, per esempio -, pur non capendone una pippa. Quelli di oggi, per Dio, sono anche peggio. Amano Young Signorino.

Non so se avete presente il personaggio? Una faccia da eroinomane, tatuaggi anche in faccia, una voce da eunuco e due spalline da mezza sega – vabbè che questa potrebbe essere tranquillamente la descrizione di quasi tutti i suoi coetanei. Viene davvero da domandarsi come sia potuta venire su una generazione così inutile a sé stessa e al mondo – roba da rimpiangere persino quei poveracci dei sessantottini. E, in effetti, me lo sono chiesto più di una volta, durante alcune conferenze sulla poesia contemporanea che ho tenuto in diverse scuole italiane, da Nord a Sud. Porca troia, che branco di dementi ignoranti! Pensate che una volta, nel ricco Nord-Est di terroni settentrionali, in un’intera aula magna, non c’era un ragazzino che uno che conoscesse i Velvet Underground – immaginate cosa potessero capire di poesia. Mi hanno scandalizzato. Volevo morire, o pisciare nelle loro teste vuote per riempirle di qualcosa. Ma tanto i professori li giustificavano, essendo a loro volta, per un buon sessanta percento, alieni alla musica di qualità e alla poesia. 

Il nuovo pietoso singolo di Young Signorino – per chi vuole farsi del male

A ogni modo, è appena uscito il nuovo singolo di Signorino, Mon Amour. Si tratta di una canzone sciocca, dal testo idiota e inascoltabile – sembra una lirica scritta da un infante menomato -, con una musica che ricorda il peggio di quella da discoteca anni ’90, ma ridotta all’osso, scarnificata fino a rivelarne la sua inconsistenza da sintetizzatore. A paragone, il peggior gruppo anni ’60 era sublime, persino nelle versioni in italiano di brani inglesi – per quanto, sovente, il testo non c’entrasse niente con quello originale. 

E, nel lancio fatto per la stampa, si legge del cantante in questione che “è un autore unico, capace di esasperare il linguaggio trap fino all’osso, di dare vita a brani dai contorni imprevedibili, scarni e dall’effetto incredibilmente magnetico, fino a canzoni dalle melodie ipnotiche con flussi di parole mai privi di un loro peso“… Sì, certo, e Simon & Garfunkel sono due gestori di un bar di provincia, mentre Lucio Battisti è un vecchio rincoglionito che si dedica al bricolage nel garage di casa.

Se poi vi chiedete perché ci siano anche reazionari che comunque non vogliono rinunciare al diritto all’aborto, sappiate che la musica di Young Signorino ne è la logica spiegazione. Se devono venire su così, meglio porre fine alla loro e alla nostra sofferenza prima che sia troppo tardi. 

P.S: ai giovani, mi permetto di consigliare un po’ di vera musica, come i grandissimi Santo Niente – chiamiamoli i Nirvana italiani – e i mitici Afterhours.


Matteo Fais

2 commenti su “L’EDITORIALE – “SUI GIOVANI D’OGGI CI SCATARRO SU” – IL NUOVO SINGOLO DI YOUNG SIGNORINO (di Matteo Fais)

  1. Su una cosa non sono d’accordo.
    Menzionare come unico esempio il ricco Nord Est. E quell’unica esperienza per cui, leggendo l’articolo, passa il messaggio che i ragazzi tutti del ricco Nord Est siano dei fottuti ignoranti. Nell’uso di esempi, cerchiamo di denunciarne almeno due, quando si tratta di menzionare specifiche regioni d’Italia. Questione di equilibrio

  2. Forse non saranno condivisibili i toni – ma si sa la satira ha un registro tutto suo – comunque per me premia il passo:
    “Si tratta di una canzone sciocca, dal testo idiota e inascoltabile – sembra una lirica scritta da un infante menomato -,”
    Evangelico.

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