LA TRUFFA DELL’ACCORDO EUROPEO (di Franco Marino)
Qualche tempo fa, uno dei più promettenti blogger dell’area sovranistica italiana, Matteo Brandi (di cui negli anni a venire si sentirà parlare) si divertì a realizzare un video parodistico nel quale, colorandoli in bianco e nero, trasformava i servizi dei TG italiani che parlavano del governo in video del Cinema Luce, rileggendoli con la voce stentorea tipica della propaganda fascista.
L’intento era quello di descrivere, in chiave evidentemente satirica, il tono propagandistico dei giornali nel parlare dell’operato del governo Conte e dei risultati che ambirebbe aver prodotto e in effetti, ad ascoltare i TG di ieri, la satira di Brandi apparirebbe perfettamente adeguata anche in questo frangente. Magari già l’ha fatta e io non lo so.
Oggi la propaganda non appare certo simile a quella fascista perchè i media attuali, attraverso una finta asetticità, hanno buon gioco a travestire quello che è ormai a tutti gli effetti un regime tirannico in democrazia compiuta.
Ma il nascondimento dei fatti, il loro camuffamento è evidente e, come sempre accade in questi casi, è utile distinguere la narrazione dalla realtà.
Punto primo. La crisi covid-19 è colpa dei cosiddetti “paesi frugali”. Nonostante passi la vulgata che ad aver causato i drammi lombardi sia stata la Lega, la realtà è che Formigoni non ha fatto altro che eseguire ordini che venivano dall’alto, precisamente dal governo Monti. La regione ha senza dubbio dei poteri ma nella gerarchia del diritto è subordinata al governo. Se il governo, anche abusando dei suoi poteri, dispone che le regioni debbano tagliare i posti letto, questo va fatto. Dunque, la narrazione che il disastro lombardo sia opera della Lega è una clamorosa falsità.
Se oggi la sanità italiana è nella cacca, la colpa è dei “paesi frugali” che hanno imposto ai paesi del Sud tagli lineari che, come si è visto, alla fine si sono rivelati mortiferi.
Punto secondo. Il recovery fund non è, in nessun caso, un regalo. Formalmente, con un abile giuoco dialettico, viene venduta la bugia che starebbe arrivando un sacco di danaro fresco nell’erario italiano, un po’ in prestito, un po’ a fondo perduto. Ma sono balle. Il denaro che arriverà non è in nessun caso a fondo perduto. In primo luogo perchè la BCE non ha un soldo, nel vero senso della parola. Tutto ciò che fa è consentire la perpetuazione di uno schema – molto simile al meccanismo alla base della famosa truffa detta “Schema Ponzi” – già in atto col cosiddetto Quantitative Easing, per cui la BCE – che, repetita iuvant, non ha un soldo – finge di comprare i titoli di stato dei singoli paesi europei che a loro volta fingono di vendere denaro che non hanno. Quando accade ciò, l’unico risultato è l’indebitamento.
E a quel punto, con paesi ancora più indebitati, la palla passa ai famosi mercati.
Circa quali siano i meccanismi che li muovano, esiste la tesi rasoio di Occam secondo cui questi mercati sono indipendenti e scoordinati e dunque eventuali crisi sarebbero non imputabili a nessuna regia e quella dietrologica – ma che trovo più credibile – secondo cui a smuoverli sono speculatori statunitensi. Quel che è sicuro è che gli Stati Uniti sono i primi ad aver guadagnato da questo disastro perchè essendo i paesi europei ancora più indebitati con loro, avranno buon gioco a provocare ulteriori crisi di liquidità, al fine di proseguire un processo di disinvestimento dai debiti sovrani europei che va in atto dalla crisi del 2008 e peraltro del tutto coerente con la loro fase isolazionistica. Che certo non inizia con Trump, anche se tentano di farvelo credere.
Punto terzo. Non esistono paesi virtuosi in Europa. I paesi europei sono TUTTI in pericolo perchè il vero problema non è il debito ma la mancanza di produttività. Naturalmente vi racconteranno che l’Italia è un paese di sciuponi e l’Olanda di virtuosi ma sono balle che hanno un’unica funzione: proseguire la narrazione che da dieci anni giustifica la spoliazione dei paesi del Sud ad opera di quelli del Nord, SU ORDINE DEGLI STATI UNITI. Che poi regoleranno i conti anche con i paesi del Nord una volta completato il depauperamento dell’Italia dopo aver massacrato la Grecia.
La vera differenza tra i paesi europei non è il debito ma il PIL. Il debito italiano e quello tedesco differiscono di qualche centinaio di miliardi, laddove invece ciò che fa schizzare la percentuale di debito, che viene calcolata sul PIL, è proprio la differenza tra la produttività tedesca che è di 3600 miliardi e quella italiana, attorno ai 1800. Se la differenza tra i debiti è di appena 300 miliardi mentre quella del PIL è di 1800 miliardi, mi sembra chiara la conclusione che le teorie sull’austerità sono semplicemente false e quindi il dibattito è inquinato alla fonte. Non è massacrando i paesi del Sud dell’Europa che l’economia dell’Eurozona riprenderà ma è, anzi, incentivando la produzione che si innescherà un circolo virtuoso.
E la crescità economica dei paesi europei è esattamente QUELLO CHE GLI STATI UNITI NON VOGLIONO
Tutto ciò che accadrà con l’accordo raggiunto dai paesi europei – e di cui io non ho mai dubitato neanche per un momento, è stato solo un gigantesco gioco delle parti – è la prosecuzione di una pantomima che ha preso il via quando è iniziato il Quantitative Easing.
Dopodichè, la palla passa ai mercati, o chi li muove. Dal momento che l’Europa è un bel maiale grasso da spolpare – e non si salva nessuno, neanche quei paesi che si autodefiniscono “frugali” – la logica dice che il peggio deve ancora arrivare. Magari seguito da qualche boost speculativo che vi farà credere che la situazione stia migliorando. Poi ci sarà il disastro, puntuale.
Fino a quando non capiremo che il vero nemico dei paesi europei, di tutti, anche di quelli a cui adesso viene fatto credere di essere virtuosi, è a Washington.
FRANCO MARINO