L’EDITORIALE – DALLA LIBERAZIONE SESSUALE ALLA TORTURA – SESSANTOTTINI DI IERI E PEDOFILI-AGUZZINI DI OGGI
Tutti sono capaci di stupirsi di fronte a fatti inconsueti. E, infatti, si stupiscono. Si sentono pure in dovere di commentare, di gridare allo scandalo, di scrivere lunghissimi stati Facebook in cui sostanzialmente non si fa altro che dire, con un linguaggio di una ridondanza soporifera, “Ma come è possibile che accadano certe cose?”. Quasi nessuno è in grado di capire e, invece di interrogare e interrogarsi, tutti esprimono il loro sconcerto in un coro inutile e disarticolato.
Prendete il caso emerso in questi giorni di alcuni giovanissimi – certuni neanche maggiorenni – che consumavano e si scambiavano video di natura pedopornografica. Addirittura, i ragazzi – e anche alcune ragazze, perché le donne non sono mai da meno dei maschi – accedevano a dei siti criptografati e, pagando a mezzo di una criptovaluta, assistevano a spettacoli in cui venivano violentati, amputati e castrati dei bambini, presumibilmente asiatici. Sempre pagando, era anche possibile per loro interagire e fare richiesta di particolari mutilazioni, o altre pratiche cruente.
Sui social è stato un tripudio di vecchie zie, insegnanti e pedagoghi subito pronti a esprimere indignazione e disgusto, a chiedersi come si sia potuti arrivare a questo punto… E, sì, qualcuno ha anche detto che è colpa di Salvini e dell’ignoranza che lui avrebbe generato nella nostra società. Va da sé che costoro non hanno capito un cazzo, come al solito – infatti, insegnano e danno consigli per formare i giovani. Non hanno neppure compreso che la colpa di un simile scempio non è del leader della Lega, ma loro – e presumibilmente, anche dopo aver letto questo articolo, ammesso che lo leggano, resteranno degli indignati che non hanno capito una sega.
La verità – questa, sì, realmente scandalosa – è che non c’è niente di strano in quanto fatto dai giovani in questione. O, perlomeno, non se consideriamo che i loro atti di oggi trovano le premesse in certe scelte esistenziali e sociali fatte non solo dai loro padri, ma addirittura, oramai, dai loro nonni. Tutto inizia nel 1968 – quel nefasto anno. Università e scuole vengono occupate. Le strade sono invase da manifestazioni di protesta. Si grida “Siamo realisti, chiediamo l’impossibile”. Si inneggia a Mao Zedong, Ho Chi Minh. Anche allora, per un certo periodo, si fa finta di lottare per i diritti sociali per poi ripiegare più prosasticamente su quelli civili. Sostanzialmente, si pretende la libertà di scopare a destra e a manca, di finirla con le limitazioni. Nessuno vuole più quel regime oppressivo che costringe, nella pratica, le ragazze a sposarsi vergini, ecc. Sono i tempi di “L’utero è mio e me lo gestisco io” e “Vogliamo l’amore libero”. Di lì a qualche decennio, si vedranno i risultati di questa mentalità libertaria. Nasce la figura del “single”, le famiglie – anche a seguito della riforma del diritto di famiglia, almeno in Italia – iniziano a sfasciarsi. Divorzi, separazioni e frotte di ragazzi destabilizzati che finiscono in cura da qualche psicologo paraculo. Viene introdotta inoltre la possibilità di abortire. Insomma, tra i Sessanta e i Settanta, vi sono i prodromi dell’odierno troiaio che ci troviamo a vivere. Di lì a breve, poi, partiranno le rivendicazioni per i diritti degli omosessuali. Fino ad arrivare, di recente, alla discussione sulle questioni di genere, all’utero in affitto, e la possibilità di cambiare sesso a proprio piacimento.
Per farla breve, tutti sono finalmente liberati: potenzialmente, possono fare quello che vogliono. Persino le ragazze cattoliche, tra un rosario e l’altro – e sempre riservandosi la prima fila in Chiesa, alla domenica –, non si sposano più pure. Il sesso è desacralizzato, secolarizzato. Si prega Nostro Signore e si accondiscende al sesso anale, almeno col marito – per quel che riguarda i pompini, inutile anche perdersi in retrograde discussioni sulla faccenda. Naturalmente, gli altri fanno anche di peggio e senza alcuna remora morale. La pornografia dilaga. Praticamente, persino nella bigottissima Italia, qualunque uomo di mondo conosce almeno una o due ragazze che abbiano girato qualche filmino zozzo. Poi, ovviamente, ci sono quelli che ognuno di noi guarda e che, oramai, hanno come protagoniste ragazze di ogni etnia e posto del mondo.
Qual è il risultato di tutto questo allentamento e del venire meno della rigidezza morale? Beh, molto semplice: il materialismo è il preludio al peggio. Ciò è ben descritto dal più grande scrittore dei nostri tempi, Michel Houellebecq, in Le particelle elementari. Egli inventa il personaggio di David Di Meola, un bellissimo ragazzo, figlio di un santone hippy fondatore di una comune dai principi ultra libertari. Durante la sua giovinezza e oltre, nel clima di liberazione a cui ha contribuito anche il padre, egli sperimenta tutti i piaceri sessuali possibili e immaginabili. Superati i trenta, scopare – persino partecipare a orge dionisiache – non gli fa più né caldo né freddo. A quel punto, inizia a far parte di una setta satanica e comincia a girare snuff movie, insomma filmati underground di torture e stupri (“A casa sua erano state trovate decine di videocassette di omicidi e torture, classificate ed etichettate con gran cura […] La cassetta proiettata ai giurati documentava il supplizio di una donna anziana, Mary Mac Nallahan, e della sua nipotina di pochi mesi. Di Meola squartava la poppante davanti agli occhi della nonna, aiutandosi con una tronchese, poi, a mani nude, strappava un occhio alla vecchia e si masturbava nell’orbita vuota e sanguinante”). Lo scrittore francese si inventa, tra le altre cose, uno studioso del fenomeno che scrive un libro intitolato From Lust to Murder (Dalla lussuria all’assassinio), un certo Daniel Macmillan, alle cui parole affida la sua interpretazione della decadenza psicologica a cui va incontro David Di Meola e, con lui, ogni generazione successiva a quella sessantottina: “Azionisti viennesi, beatnik, hippy e assassini seriali si accomunavano nell’essere dei libertari integrali, nell’esaltazione dell’affermazione integrale dei diritti dell’individuo di fronte a tutte le norme sociali, a tutte le ipocrisie che secondo loro costituivano la morale, il sentimento, la giustizia e la pietà. In quel senso Charles Manson non era affatto una mostruosa deviazione dell’esperienza hippy, bensì il suo logico risultato […] In realtà, essi erano, esattamente come il loro ispiratore De Sade, dei materialisti assoluti, dei gaudenti alla ricerca di sensazioni nervose sempre più violente […] Dopo aver esaurito i godimenti sessuali, era ovvio che gli individui liberati dai comuni vincoli morali si rivolgessero verso i ben più ampi godimenti della crudeltà; due secoli prima, Sade aveva seguito un percorso analogo. In quel senso, i serial killer degli anni Novanta erano i figli naturali degli hippy degli anni Sessanta”.
Insomma, tornando a noi, c’è un intimo legame tra questi giovani che pagano per vedere torturare un bambino asiatico e i loro nonni che si sono battuti con le unghie e con i denti affinché infilare il proprio cazzo dentro una donna assumesse lo stesso valore di chiedere un bicchiere d’acqua al bar, o farsi un panino per merenda. Beh, ci sono riusciti. Solo che adesso non vogliono assumersi la responsabilità delle loro azioni. Quei ragazzi sono il loro stesso sangue.
Matteo Fais
😈😂😂😂😂😂 Si può riassumere la profondità dell’articolo con queste parole: Eravamo su un’isola deserta e scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo.scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo.scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo.scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo.scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo scopavamo…
Finchè nn è finita la sabbia!!!!