LE CENSURE E IL CENSORE CHE NON VOLETE VEDERE (di Franco Marino)
Sollecitato dal Gran Mogol Fais e da molti miei affezionati lettori, parlerò della censura da parte di Facebook ad Altaforte, la casa editrice vicina a Casapound. Ma ne parlerò il giusto. Anche perchè sprecare le parole è inutile. Se vi sia un piano per scatenare un conflitto antropologico mondiale, di stampo razziale, puntando sull’esasperazione dei lati più idioti delle argomentazioni di ambo le parti, non ho prove per affermarlo.
Ma che esista una conclamata deriva liberticida precedente alle vandalizzazioni delle statue è un fatto certo. Che esista un abbrutimento delle masse criminalmente messe le une contro le altre, anche. Quanto su questo clima sia possibilissimo che presto qualcuno, sostenuto dall’onda di una folla ormai esasperata, possa organizzare un movimento eversivo, idem.
Quanto invece si stia facendo di tutto per inquinare le acque, quanto sia ridicolo prendersela con i rischi di una “deriva antiliberale, sovietica, comunista, cinese” quando il social network che ha bannato Altaforte batte, come tutta l’economia digitale di oggi, bandiera statunitense, a pochi sembra essere chiaro se è vero, come purtroppo lo è, che le proteste oscillino tutte dal “rischio di una deriva cinese” al “riemergere dello stalinismo” o di “dittatura dell’Euro”.
E dunque, invece di accodarmi alla chiamata alle armi di Fais – che, per conto mio, è padronissimo di proporla – forse è più utile prima cercare di capire chi sia davvero il nemico. Perchè prendere le armi ha senso se si colpiscono i nemici giusti.
Chiunque in questi anni abbia contestato il sistema, non si è dovuto difendere solo dalle sue bugie ma anche da quelle di coloro che hanno finto di avversarle. O perchè puntavano a costruirsi un lettorato che poi sarebbe divenuto Elettorato. O per aderire alla moda del momento. O perchè Orwell con “1984” ci insegna che i totalitarismi odierni giocano d’anticipo nel creare una protesta da controllare e successivamente sabotare.
Sulle prime, la tentazione era quella di scrivere un pippone di natura geopolitica sul PERCHE’ oggi il principale nemico dell’Europa sono gli Stati Uniti. Ma dal momento che io non scrivo per me stesso ma per farmi leggere, ho dedotto che fosse prima il caso di sfrondare il campo da tutti gli errori logici che purtroppo oggi vulnerano l’efficacia dell’antisistema.
Ogni volta che accuso di qualcosa gli Stati Uniti, subito vengo tormentato da una serie di obiezioni. Spesso acide e sarcastiche quando si tratta di filoamericani, più composte e misurate quando a contestarmi è chi mi dice “Ma allora, tu con chi ti schieri?”
E allora qui mi tocca chiarire una serie di punti.
Il primo è che io parlo di politica ma non faccio politica: faccio informazione. Se facessi politica, sarei sufficientemente pragmatico da allearmi anche con il più riprovevole dei miei nemici, se questo significasse sabotare un altro nemico. Su questo piano logico, allearsi con gli USA o con la Cina non ha niente di immorale se si ha una strategia nascosta. Poi starebbe a me controllare questo alleato in modo tale da creargli problemi se si comporta in maniera infedele. Israele su questo ha fatto una mano da maestra nel creare problemi a chiunque decida di usarla.
Il fatto è che io attualmente non faccio politica ma scrivo per una rivista che non è testata giornalistica ma, di fatto, faccio informazione.
Non ho dunque il dovere di dirvi per quale squadra militare ma di informarvi su quello che io so o credo di sapere.
Non sono un antiamericano senza se e senza ma e sono così poco ideologico che sono il primo ad augurarmi, da sostenitore del multipolarismo, che gli USA non crollino mai, anche se la sensazione è che siano vicini a fare un botto clamoroso: cosa che se accadesse, mi vedrebbe tutt’altro che contento, proprio perchè so benissimo, grazie agli americani, quanto il mondo faccia schifo quando viene dominato da un’unica potenza geopolitica.
Ma nel momento in cui io scrivo che esistono 115 basi tra basi NATO e basi americane e non ne esiste neanche una cinese o russa, io non sto facendo un endorsement per Putin o Jinping, ma sto raccontando fatti.
Nel momento in cui scrivo che prendersela con l’Euro e con la UE è inutile dal momento che entrambe sono creazioni americane mirate a trasformare l’Europa in un protettorato americano, anche qui parlo di fatti.
Che in questi anni sinistra e destra, fingendo di accapigliarsi su questioni meramente marginali, abbiano avuto in comune di svendere e privatizzare, recidere diritti sociali, rubare pensioni, finanziarizzare il paese (e dunque “sinistra” e “comunismo” un paio di palle) anche questi sono fatti.
Che la Francia abbia attaccato la Libia su ordine degli americani, che dunque sono responsabili del caos migrazionistico nel Mediterraneo, che alla vendita allo scoperto del debito italiano da parte dei tedeschi nel 2011 sia seguita una contemporanea compera del debito tedesco da parte degli americani, che dunque sono responsabili del crollo di Berlusconi, anche questi sono fatti.
Che Steve Bannon, il mentore dei finti sovranisti di oggi, sia un grande amico di quel Soros su cui oggi poggiano gli strali del sovranismo internazionale, anche questo è un fatto.
E potrei proseguire all’infinito ma ci siamo capiti.
Ora, se i fatti disturbano la vostra narrazione non è un problema mio. Se siete così codardi da non vedere chi è L’UNICO E VERO NEMICO DEI PAESI EUROPEI, il problema è vostro.
Volete sapere se io amo la Cina? La risposta è no. Non amo la Cina, non mi piace il sistema cinese nè la filosofia che la sottintende. Ma sono abituato a prendermela con chi mi è davvero nemico.
Se una donna viene da me a chiedermi aiuto perchè il marito la sta picchiando, io intervengo e, portandomi un po’ di oggetti contundenti, affronto a viso aperto il marito violento.
Ma se quella stessa donna viene da me a chiedermi “Aiuto. Sto subendo violenze domestiche, vai a picchiare Roberto Saviano”, è l’affermazione di base a non reggere. Perchè per quanto Saviano mi stia sui camilleriani cabbasisi, IN QUEL MOMENTO non è LUI il problema.
Come faccio così a scrivere un articolo ad una platea di persone convinte che tutto quanto ci stia accadendo sia opera dei cinesi quando le censure, le statue abbattute, il politically correct è tutta roba che viene da entità mediatiche americane?
Come faccio a trovare credibile chi mi parla di “deriva stalinistica” quando un sacco di persone oggi, per poter esprimersi liberamente vanno su Telegram e VK, social network russi, SCAPPANDO DA SOCIAL NETWORK AMERICANI?
Il problema non è la chiamata alle armi di Fais. Io non ho alcun problema con l’uso delle armi e sono convinto da anni che di questa gentaglia non ci si libererà con le buone.
Ma ho il brutto vizio di voler far del male ai miei veri nemici e non casomai smitragliare qualche cancellata col nemico che nel frattempo è al sicuro in qualche bunker a 20 metri sotto terra.
La realtà che non volete vedere è che stanno facendo in modo di organizzare una guerra civile in tutto il mondo, su base antropologica, convincendovi che il mondo si divida in “destra” e “sinistra”. Categorie che, è bene che ve lo mettiate in testa, ormai non significano più una cippa perchè entrambe sono state svuotate di significato.
Una persona intellettualmente onesta non cerca comodi centri di gravità permanente che non gli faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente. Ma piega le opinioni ai fatti, non i fatti alle opinioni.
E se questi FATTI disturbano il vostro sonno, con decenza parlando me ne fotto.
Il sovranismo oggi attacca la Cina. Ma le statue vengono abbattute negli USA, i principali asset dell’economia digitale sono americani (e americani sono i social network nei quali venite censurati), ad alcune aziende legate a Casapound, hanno sequestrato senza preavviso e senza una motivazione valida, gli account paypal. E Paypal non è nè cinese nè russo. E’ americano.
Abbiamo decine di basi americane in Italia (di cinesi o di russe manco una), il politicamente corretto nelle sue forme più moderne nasce negli USA, se sapete cosa significhi mansplaining, ossia quel tentativo di trasformare in molestatore dunque condannabile l’uomo che spiega paternalisticamente i comportamenti di una donna, bene sappiate che mansplaining non è una parola cinese o russa. E’ inglese, dunque anglosassone, dunque anche americana. E anzi, proprio in Cina hanno inventato un vocabolo per definire il liberal americano che è “Baizuo”, ossia un neologismo cinese dispregiativo usato per indicare i liberal occidentali e in generale tutta la sinistra che si interessa solamente di ambientalismo, multiculturalismo, politicamente corretto, diritti gay, diritti degli animali.
Premesso che io, lo ripeto, non amo la Cina e in generale niente che sia cinese. Ma siete davvero sicuri che il problema sia la Cina?
Se poi volete un ultrà che passi tutto il giorno a cantare “Su dai fai gooool, forza Salvini facci un gooool”, oppure “Trump, Trump, Trump, tira la bomba, tira la bomba”, beh mi dispiace. Ma non faccio per voi.
E questo è quanto.
FRANCO MARINO