PALAMARA, IL CRAXI DELLE TOGHE (di Franco Marino)
Non ho alcuna simpatia per Palamara. Non dimentico mai che a lui si deve la sostanziale fine del Legno Storto, una delle primordiali riviste del Centrodestra.E pur tuttavia assisto alla criminalizzazione della sua figura col medesimo scetticismo che avrei avuto ai tempi in cui ad essere criminalizzato fu Craxi. Purtroppo noi siamo sempre l’Italia di Piazzale Loreto e dell’Hotel Raphael: amiamo le teste in giù e le monetine ma non ci chiediamo mai i perchè della fuffizzazione di certi sistemi. E con questo spirito che assisto, scettico, alla criminalizzazione di Palamara perchè quel che non si capisce è che Palomara non è che la punta di un iceberg che nasce da molto lontano e cioè da una serie di errori storici e logici.
L’errore storico è quello di aver pensato che il pericolo della democrazia fossero i pieni poteri e non i vuoti di potere e dunque costruire una magistratura priva di controlli. E l’errore logico è stato far assurgere la magistratura ad autorità morale, garante della democraticità del paese, anche grazie a pessime fiction che hanno cavalcato la figura del magistrato eroe, oplita del bene, naturaliter incorrutibile, col risultato di costruire un eversivo stato nello stato democratico, e provocando una regressione del diritto da fattore regolatore a fattore disciplinare. Di conseguenza, esaurendo il concetto di legge “vivente”, si è sconfinati nel modello di legge “rivelata” da cui non può che derivare niente che non sia una versione laica della Sharia islamica, ovvero una legge che ha come principale scopo quello di punire.
E’ in un sistema come questo, di spregio nei confronti di ogni limite che nascono i Palamara, gli Albamonte e gli altri: che nn sono nient’altro che la conferma di qualcosa che si è sempre saputo e cioè che la magistratura è inquinata, corrotta e politicizzata. Espellere Palamara non serve a nulla. Noi non risolveremo mai il problema della giustizia se non metteremo in dubbio il dogma dell’indipendenza della magistratura. E per mettere in dubbio questo dogma, ne dovremo mettere in dubbio un altro: la superiorità morale dei giudici.Altrimenti l’unica cosa che creeremo è una Mani Pulite giudiziaria. Che sarà inutile e controproducente come quella politica.
FRANCO MARINO
…e gli altri?
INGIUSTIZIA E’ FATTA !!!