POESIA DEL MONDO INTORNO A NOI
Invito alla lettura di Matteo Fais
Due poetesse e un poeta, ma senza alcuna volontà di equilibrare la proposta verso il rosa. Del resto, palesemente, non si tratta di liriche scritte nel tentativo di affermare la propria genitalità, ma semmai – ed è ciò che le rende interessanti – di dire l’indicibile del quotidiano, la sua poesia minima. Esistenzialismo al distributore di benzina; l’amore con i suoi tormenti che rimbalza, simbolicamente, sugli oggetti comuni dello spazio casalingo; la condizione di genere e le sue problematiche discusse con un ermetismo che, comunque, vorrebbe parlare fuori dai denti. Tre begli esempi – quasi degli auspici – sulla strada che la poesia dovrebbe intraprendere.
Al lavaggio auto
nella zona attesa
attraversi i minuti sprecati
certi con i guanti di plastica
fanno solo rifornimento
di benzina e fretta
ma in un giorno nuvoloso
chi laverebbe l’auto
e chi nell’adiacente motel
farebbe l’amore?
Eppure un viavai
nei due sensi dà il senso
alla scarsa motivazione
che dà il cielo
Quando lasceremo questo mondo
il riflusso di sangue
sarà la condanna essenziale
Carla Viganò
Se producessi una sintesi
delle parole da non pronunciare
in questa situazione complicata
userei uccello o pollo
magari grissino o pièce
inspiegabilmente, da brava
userei sette lettere per svuotarmi
pulire la zona grassa degli eventi
niente di simbiotico o cresciuto
nella malattia che ci siamo voluti,
tutto stretto intorno all’osso di pollo
la forcella del buon augurio
che non tengo in mano
da tredici giorni.
Giulia Fuso
FR####
Puoi essere fr####, sì fr####, come
un transiberiano da un altro pianeta
alieno a Venere o una Venere aliena
d’estasi – una figa, si direbbe nel
modo di capirsi, al nostro mondo
di fare. È il chi ti pare che puoi
essere, ma per piacere mostrati
coi soldi – «per piacere!»
che l’operazione costa
e l’asportazione anche, dal porto
di Rotterdam arrivano le forniture
della tua rinnovata femminilità,
i costi – «della tua identità, non sapevi,
c’è il break even point» – sono costi, vanno
sotterrati di soldi, sabbia che corrompe
le teste degli struzzi, quei vergognosi
dei tuoi genitori – «meglio un figlio…
che un figlio…» – si fa facile, come
fosse un algoritmo, comprare un silenzio.
Puoi essere fr####, sì fr####, o chi ti pare
sia con i soldi che senza, puoi essere
chi ti pare, cambia solo la sorte,
la scelta su quanto o cosa contare
gli zeri o le zecche
del divano smunto che, in sintesi,
puoi essere fr#### o chi ti pare
talmente libero da poter scegliere
il sesso dell’esemplare, tra di loro
le zecche del divano,
cui donare parte del tuo culo
come ultima prova d’amore.
Matteo Persico