MAGHETTI, STREGHETTE E NAPOLEONI
Qualunque sia l’opinione che possiamo avere dell’opera della Rowling, è innegabile che pochi libri nel mondo abbiano avuto un successo anche lontamente paragonabile a quello della saga di Harry Potter, che può vantare più copie vendute di qualsiasi altra opera, esclusa la Bibbia.
Date queste premesse sarebbe difficile immaginare persona più al riparo dalle critiche dell’autrice britannica: diciamocelo francamente, chi potrebbe anche lontanamente immaginare di criticare la madre del più famoso maghetto del mondo, il cui patrimonio supera anche quello di sua Maestà la regina Elisabetta? Ma nel fare questo ragionamento noi poveri illusi non avevamo tenuto nel giusto conto la follia degli antifa, follia che ormai, in America ma non solo, è degenerata in vera e propria iconoclastia e furia epuratrice, da cui non si salvano nemmeno statue e capolavori cinematografici. Cosa avrà detto la Rowling da attirare su di sé la furia di tutta la marmaglia sinistroide? Niente che non corrisponda alla verità, per lo meno alla verità scientifica. L’autrice britannica ha infatti osato dire che le mestruazioni sono una prerogativa femminile, che fanno insomma parte di quell’essere donna che ha profondamente inciso sulla sua vita. Apriti cielo, mare e terra. Da quel momento in poi è stato un fiorire di commenti deliranti da parte anche di attorucoli che a lei ed alla sua saga devono il loro più o meno effimero successo. Come osa la pur famosa scrittrice anche solo pensare che un uomo che si ritenga donna non possa avere il ciclo mestruale? Tutti, in fondo, sappiamo che basta desiderare di essere donna perché una Y del codice genetico si trasformi in X, dopo di che l’uomo in questione proverà il brivido impagabile di avere il ciclo mesturale, con annesso corollario di mal di testa, sbalzi d’umore e dolori addominali. Per calmare gli animi la Rowling ha usato l’arma della rivelazione sconvolgente che attira immediatamente la solidarietà di questi esseri mononeuronali, ossia di aver subito una violenza. Come se ciò c’entrasse qualcosa con il suo diritto di parlare e di dire la verità. Siamo, insomma, ben oltre Pirandello con il suo “così è, se vi pare”, siamo ad un totalitarismo che nega perfino le evidenze scientifiche. Insomma, in questo mondo distopico basta che tu stia dalla parte giusta perché tu possa ritenerti Napoleone e nessuno possa osare contraddirti. Che poi, diciamocela tutta, baffone gente del genere l’avrebbe mandata in ospedale psichiatrico senza pensarci un attimo
Maria Esposito